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Per far sì che la stampate comunichi con il computer è necessario un software specifico. Molte stampanti sono fornite di un driver apposito, ma le periferiche di produzione sono equipaggiate con un software speciale chiamato RIP (Raster Imaging Processor).

Che talvolta può necessitare di un apposito pc a lui dedicato.

RIP: a cosa serve

La funzione primaria del RIP è quella di trasformare i vettori – files digitali composti da tracciati e punti- in raster (ovvero bitmap). Quest’ultimi sono immagini basate su pixel a risoluzione impostata, che vengono utilizzate per fotografie e immagini di alta qualità e ricche di dettagli.

Un moderno RIP svolge un ruolo molto importante in un flusso di lavoro di stampa. Parliamo, infatti, di un software che completa o semplifica tutta una serie di attività di stampa quotidiana: facilita il lavoro dell’operatore, fornisce un controllo maggiore sulla corrispondenza dei colori, permette l’editing delle immagini e la produzione complessiva della stampa.

Aumenta la creatività

In genere, un RIP offre funzioni di ridimensionamento, annidamento, pannellizzazione automatica e ritaglio, mentre i pacchetti più avanzati possono offrire caratteristiche come il calcolo del costo del lavoro o la possibilità di creare dati variabili.

Inoltre, un buon RIP (come, ad esempio, il FIERY di EFI). semplifica la stampa di più lavori con il minimo spreco, per ottimizzare la produzione e ridurre i costi. Preserva la corrispondenza dei colori tra due o più stampanti dello stesso modello con lo stesso tipo di inchiostro, la stessa configurazione e le stesse impostazioni dei file.

Allo stesso modo, aiuta le aziende con più di un operatore a lavorare insieme sullo stesso progetto. Abilitando la configurazione di più code di stampa e hot folder, i fornitori di servizi di stampa possono utilizzare il software per pianificare, organizzare e automatizzare la produzione in anticipo e in più sedi.

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