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L’aumento dei flussi d’informazione da tenere sotto controllo durante la giornata lavorativa (email, social network, sistemi di monitoraggio) comporta la necessità di avere maggiore spazio a disposizione sugli schermi dei computer.

La configurazione multi-monitor, dunque, permette di migliorare l’organizzazione degli spazi, aumentando la produttività ed incidendo positivamente sulla salute.

Schermo singolo o multi monitor?

Per evitare di perdere tempo passando manualmente da una finestra all’altra, sempre più professionisti (soprattutto nell’ambito della programmazione, dell’amministrazione, della grafica e del web design) optano per una configurazione multi-monitor, ovvero più schermi collegati allo stesso computer.

Usare più di un monitor, infatti, permette di aumentare lo spazio a disposizione per le finestre dei programmi ed agevola il lavoro: con un secondo monitor, ad esempio, è possibile, compilare un documento sullo schermo principale e consultare informazioni sullo schermo secondario, monitorando anche la posta elettronica.


Gli studi

Il primo studio a occuparsi dell’impatto dell’assetto multi-monitor sulla performance lavorativa è stato pubblicato nel 2003 dall’Università dello Utah, che successivamente ha pubblicato un secondo approfondimento sul tema nel 2007.

In entrambi i casi, i ricercatori hanno assegnato ai partecipanti delle semplici attività d’ufficio (come elaborare un documento di testo o trasferire dati tra due fogli di calcolo) da eseguire lavorando su un solo monitor da 18 o 24 pollici, oppure su due monitor da 20 pollici ciascuno.

Misurando il tempo impiegato per completare le attività assegnate, gli scienziati hanno rilevato un dato interessante: chi aveva lavorato su due monitor, infatti, aveva impiegato il 44% di tempo in meno rispetto a chi aveva a disposizione il solo monitor da 18 pollici.

Ma non è tutto: il dato, infatti, è stato confermato anche da uno studio condotto da Jon Peddie Research che ha evidenziato come le persone che utilizzano display multipli ottengano mediamente un aumento di produttività del 42%.

Una successiva analisi condotta nel 2018 sempre dall’Università dello Utah (e commissionata da NEC), infine, ha rilevato come l’aumento di produttività di fatto fosse legato anche ad una riduzione di errori- pari al 20%- e alla conseguente diminuzione di stress da parte degli utenti che utilizzavano abitualmente monitor multipli.

Monitor del computer: la tecnologia ibrida di EIZO

Il monitor del computer ottimale deve essere adatto ad un utilizzo di (almeno) otto ore giornaliere e deve garantire un elevato livello di stabilità. Un’attività prevalentemente sedentaria, infatti, tende a favorire lo sviluppo di patologie e disturbi muscolari, irrigidimento della colonna vertebrale e indebolimento della vista.

Il monitor svolge un ruolo fondamentale in ufficio. I monitor LCD offrono una superficie più ampia di lavoro e richiedono meno spazio, tuttavia non tutti i display sono adatti ad un’attività prolungata.

Ad esempio, una finitura lucida del cabinet spesso risulta essere inadatta: un monitor con cabinet opaco, infatti, contribuisce ad evitare fastidiosi riflessi che possono causare un sollecitamento intenso degli occhi. Senza dimenticare che anche degli schermi con superfici lucide di fatto possono stancare la vista, generando fastidiosi riverberi che riducono la leggibilità.

Inoltre, anche uno sfarfallio del monitor o un’instabilità dell’immagine sono fattori che determinano stress visivo, soprattutto se il livello di contrasto risulta troppo basso o eccessivo.

Con l’invenzione dell’evoluta tecnologia ibrida, EIZO ha proposto una soluzione ottimale per i propri monitor: in condizioni di scarsa luminosità è attiva la tecnologia PWM, mentre in condizioni di luminosità intensa subentra la tecnologia DC con corrente continua. Così facendo, viene garantita una visione ottimale che permette di lavorare per molte ore preservando la salute degli occhi.

 

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